ARTEMISIA

ARTEMISIA è un progetto di Sviluppo Sperimentale che propone l’implementazione di una tecnologia innovativa per l’identificazione in-situ dei materiali pittorici, definita come BR-RIS (Broad Spectral Range Reflectance Imaging Spectroscopy). Il progetto è volto al potenziamento della diagnostica di imaging attraverso un’estensione dell’intervallo spettrale di analisi e lo sviluppo di algoritmi di intelligenza artificiale dedicati sia al riconoscimento automatico che al monitoraggio dello stato di degrado dei materiali costituenti le opere d’arte.
Il prototipo che si intende sviluppare prevede la combinazione di due tecnologie, già disponibili tra le dotazioni strumentali dei partner del progetto: l’Imaging iperspettrale (nell’intervallo spettrale VIS-NIR) e la spettroscopia InfraRossa in Trasformata di Fourier (FT-IR) in riflessione (intervallo spettrale MIR)1, ed il loro potenziamento attraverso la fusione dei dati spettroscopici, l’implementazione di algoritmi di intelligenza artificiale e la generazione di immagini informative multilivello per la creazione di una mappa “GIS” dell’opera d’arte .
Il progetto qui proposto presenta un livello di maturità tecnologica pari ad un TRL 7: “Dimostrazione di un prototipo di sistema in ambiente operativo”, con il WP4 interamente dedicato alla dimostrazione del prototipo presso i laboratori dell’Istituto Centrale per il Restauro e presso il Museo Fondazione Carlo Bilotti di Roma.
Il progetto ARTEMISIA ha come obiettivo finale la realizzazione di un tool di analisi che supporti il restauratore/conservatore nella valutazione dello stato di conservazione dell’opera e nella pianificazione degli interventi di conservazione e restauro. In una prospettiva più ampia, il prodotto finale del progetto potrà diventare una delle tecnologie di punta per lo studio dell’arte moderna e contemporanea su scala nazionale che internazionale.
Il prototipo non è presente al momento sul mercato e andrebbe a integrare e potenziare il panorama di tecnologie ad oggi esistenti, ampliando così la capacità operativa e competitiva degli operatori economici del settore che potrebbero intercettare in particolare un settore, quello dell’arte moderna e contemporanea, dove alcune tra le analisi più diffuse presentano importanti limitazioni come l’impossibilità di identificare molecole organiche (es. XRF) o disturbi che coprono il segnale utile (es. Spettroscopia Raman).

CIABOT

I sistemi che impiegano l’IA ed in particolare le Learning Machine (LM) hanno raggiunto un buon livello di maturità ed efficienza; possono essere usati come supporto ad attività di monitoraggio e gestione, specie nei casi in cui le condizioni di lavoro risultino disagiate, lasciando alle persone incarichi che richiedano maggiore creatività, capacità di giudizio e potere decisionale. Tra i sistemi che le LM sono in grado di gestire in modo continuo ed efficace, possono essere inclusi quelli dedicati alla verifica dello stato di conservazione e monitoraggio dei beni culturali. L’obiettivo del progetto CIABOT è lo sviluppo di un sistema prototipale di ausilio alla gestione e conservazione dei beni culturali conservati nei depositi museali, basato su sensoristica distribuita e tecnologie di machine learning. Il sistema è in grado di emettere allarmi e notifiche qualora lo stato dei beni sotto osservazione differisca dai parametri idonei per la conservazione. Questi segnali sono utilizzati dagli specialisti per eseguire analisi più accurate e decidere come intervenire per migliorare la tutela degli oggetti in osservazione. Un aspetto rilevante del progetto è la capacità di apprendimento della LM, che tende ad emettere nel tempo indicazioni sempre più pertinenti e attendibili, fornendo agli specialisti un supporto sempre più efficiente e suggerendo, attraverso l’elaborazione dei dati raccolti, proposte per il miglioramento delle condizioni conservative.

ROMA

La gestione e la valorizzazione dell’enorme patrimonio culturale della Regione Lazio richiede il passaggio a un modello basato su tecnologie innovative e processi adattativi al fine di aumentare e migliorare la fruizione dei servizi museali, rispondendo adeguatamente alle attese dei visitatori. La fruizione dei beni culturali, infatti, è condizionata dall’organizzazione museale e in particolare dalle modalità di esposizione delle opere, dai percorsi di visita, dagli spazi espositivi, dagli strumenti informativi e dal collegamento tra attrazioni diverse. L’analisi del comportamento dei visitatori come singoli e/o come gruppo e la verifica dell’impatto positivo o negativo di specifiche scelte organizzative fatte dai gestori dei beni sono propedeutici al miglioramento dell’esperienza culturale e all’accrescimento della fruizione. Infatti, la conoscenza del comportamento dei visitatori permette da una parte di identificare e rimuovere gli ostacoli (congestione, accessibilità limitata, percorsi non segnalati) facilitando percorsi di visita il più possibile completi e dall’altra parte di progettare specifici incentivi (eventi dedicati, strutturazione di narrazioni/storytelling tematiche e personalizzate, training per gli addetti alla visita) volti a informare e a generare curiosità aumentando la fruizione corrente e futura (intesa non solo come accessibilità ma anche orientamento del visitatore, relazionali con il contesto esterno e non ultimo in termini di impatti sociali, economici e culturali), con l’obiettivo, di ottimizzare i processi di governance museale.
La tecnologia di monitoraggio del sistema ROMA è basata sull’analisi dei segnali radio WiFi ed opera in modo non collaborativo e nel rispetto della privacy dei visitatori. Di conseguenza il sistema ROMA permette di monitorare un numero di visitatori estremamente più alto rispetto ai sistemi di monitoraggio commerciali e consente di studiare delle forme di fruibilità, sostenibili e ove possibile ecocompatibili con la definizione di linee guida e proposte di governance museali e gestione e valorizzazione del patrimonio.
In conclusione, il progetto ROMA ha l’obiettivo di proporre e studiare un nuovo paradigma di promozione e fruizione dei beni culturali basato su una tecnologia ICT rispettosa della privacy e non invasiva.